San Valentino: il business degli innamorati. Fidanzati, congiunti, affetti stabili, finti innamorati ai tempi del lockdown, preparatevi: San Valentino è ormai alle porte. Che lo temiate o lo apprezziate, che vorreste non fosse mai esistito o lo attendiate con trepidazione: è il momento di far felici le vostre dolci metà con splendidi regali. L’amore (e il suono dei registratori di cassa) è nell’aria, i carrelli di Amazon pieni, i centri commerciali in visibilio, fidanzate e fidanzati esigenti dovranno essere accontentati. Ma qual è l’impatto economico della festa degli innamorati?
La storia di San Valentino
Se facciamo un salto indietro nel tempo per risalire all’origine della festività scopriamo che la festività religiosa prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino di Terni e venne istituita nel 496 da papa Gelasio I, andando a sostituirsi alla precedente festa pagana dei Lupercalia, con lo scopo di cristianizzarla. Il business succulento dei regali, a quanto pare, già all’epoca era troppo ghiotto per farselo scappare. Meglio, allora, legittimarlo nel nome di Dio.
Ma perchè proprio dedicarlo a quel Valentino? Sebbene la figura di san Valentino sia nota per la trasmissione di messaggi d’amore e di carità, l’associazione specifica con l’amore romantico, erotico e carnale degli innamorati è quasi certamente posteriore, e la questione della sua origine è controversa. È conosciuta, in ogni caso, la leggenda, secondo cui il santo avrebbe donato a una fanciulla povera una somma di denaro, necessaria come dote per il suo sposalizio, che, senza di questa, non si sarebbe potuto celebrare, esponendo la ragazza, priva di mezzi e di altro sostegno, al rischio della perdizione. Il generoso dono avrebbe dunque creato la tradizione di considerare il santo vescovo Valentino come il protettore degli innamorati.
San Valentino all’estero
Soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, e per imitazione anche altrove, il tratto più caratteristico della festa di san Valentino è lo scambio di valentine, bigliettini d’amore spesso sagomati nella forma di cuori stilizzati o secondo altri temi tipici della rappresentazione popolare dell’amore romantico (la colomba, l’immagine di Cupido con arco e frecce, e così via). A partire dal XIX secolo, questa tradizione ha alimentato la produzione industriale e la commercializzazione su vasta scala di biglietti d’auguri dedicati a questa ricorrenza. La Greeting Card Association ha stimato che ogni anno vengono spediti il 14 febbraio circa un miliardo di biglietti d’auguri, numero che colloca questa ricorrenza al secondo posto, come numero di biglietti acquistati e spediti, rispetto al Natale. Cifre da capogiro insomma, ma si sa, all’amore non si comanda.
Festa degli innamorati o capitalismo effrenato per cuori infranti euro-inomani?
Si stima inoltre che soltanto negli USA, vi sia un giro d’affari da 20,7$ miliardi di dollari ogni anno connesso alla festività. Un’indagine condotta dall’Istituto per la Statistica degli Stati Uniti ha ipotizzato che quest’anno:
- Circa 1/3 degli uomini regalerà solo dei fiori (specialmente rose rosse) per ridurre le spese
- Più del 50% invierà biglietti sdolcinati (il 40% dei quali li scriverà scopiazzandoli dal web)
- Soltanto il 20% si butterà su brillanti, anelli, orecchini o collane costose
- Quasi il 40% festeggerà con una serata fuori
- I regali cosiddetti “pratici” ammonteranno a poco più del 15%
Quel “il 40% dei quali li scriverà scopiazzandoli dal web” non potrà che far gioire Google, che come di consueto sta già rilevando picchi di ricerche per le seguenti query: “frasi san valentino 2022”, “frasi d’amore san valentino”, “come far felice la propria partner con una frase” denotando quantomeno una certa carenza d’immaginazione. Ma non giudico, perché accadde anche a me, e la tentazione di far colpo con le parole altrui è talvolta irresistibile. Per fortuna non avrò l’impaccio, quest’anno, di dovermene preoccupare e infatti al posto di scorrere freneticamente la home di amazon alla ricerca di “idee regalo san valentino” o a girovagare per centri commerciali sto qui a parlartene con ipocrita saggezza.
Quanto spendono gli italiani per San Valentino?
Money can’t buy me love, cantavano i Beatles ed infatti secondo un sondaggio di Coldiretti, il 42% degli italiani pensa di non regalare nulla per la festa degli innamorati. Il 34% (una persona su tre) comprerà un mazzo di fiori, il 13% pensa ai cioccolatini e solo il 6% acquisterà i tradizionali gioielli. I vestiti, forse considerati poco romantici, chiudono la classifica con un 5%. Insomma cifre nettamente minori rispetto agli USA. Gli italiani hanno perso il romanticismo. E’ colpa della crisi economica e del rincaro delle bollette di luce e gas? I single sono più numerosi delle coppie, oppure le critiche sul giorno di San Valentino – visto sempre più spesso come una “festa commerciale” – hanno convinto gli innamorati? In ogni caso, si stima che tra cene e regali le coppie spenderanno in totale circa 450 milioni di euro in tutta Italia. D’altronde, l’amore non ha prezzo, ma San Valentino sì.
Donne vs Uomini
Mi lascia sorpreso un dato con il quale vorrei chiudere e lasciarvi correre ai vostri regali. Anche se di solito sono gli uomini a nutrire meno interesse nei confronti del giorno di San Valentino, negli ultimi anni i ruoli sembrano essersi invertiti. Il 32% delle donne, infatti, ha dichiarato di non voler regalare nulla al proprio compagno, contro il 19% degli uomini che ha risposto allo stesso modo.

Romanticoni di tutta Italia non preoccupatevi, dunque, se sentite di non aver fatto un regalo sufficientemente bello o costoso per la festa di San Valentino, probabilmente la vostra partner se ne interessa ancora di meno. Dopotutto ciò che conta è il pensiero, o sbaglio? E allora pensate… Love is in the air!
Buon San Valentino
Paolo Castellani
“San Valentino: il business degli innamorati”