Rosalind Franklin: la foto 51 ed il mancato Nobel. Rosalind Elsie Franklin (1920-1958) è stata una chimica, biochimica e cristallografa britannica. Tra i vari studi da lei compiuti troviamo quelli sul carbonio, sulla pianta del tabacco e sul virus della poliomielite. Molti la citano per la scoperta della struttura del DNA grazie all’applicazione del metodo della diffrazione dei raggi X, che ha prodotto la famosa foto 51. Molti la ricordano come la donna del mancato Nobel a causa della sua morte prematura. Ma è veramente questo l’unico motivo per cui la scienziata non ha ricevuto le riconoscenze che meritava? La realtà è che, ancora una volta nella storia, troviamo scritto il nome di una donna vittima del maschilismo del suo tempo.
Rosalind Franklin: i primi studi
Rosalind nacque a Londra nel 1920 da una famiglia di origine ebraica, appartenente alla ricca borghesia. Mentre Adolf Hitler stava lavorando sulla sua ascesa, lei potè continuare la sua formazione all’Università di Cambridge, poco influenzata dalle vicende politiche.
Il suo avvicinamento alla cristallografia cominciò già in questi anni. Partecipò, infatti, alla riunione in cui lo scienziato William Lawrence Bragg presentò il suo lavoro. Questo consisteva nell’uso della diffrazione dei raggi X per determinare l’assetto dei cristalli. Gli studi furono portati avanti da John Desmond Bernal, il quale dedusse la struttura atomica dei cristalli ed individuare gli angoli migliori da cui inviare i raggi X per una diffrazione ottimale.
Una volta terminata la Seconda Guerra Mondiale, Franklin si trasferì a Parigi per specializzarsi nell’uso dei raggi X per l’analisi di molecole di grandi dimensioni. E’ proprio qui che nel 1950 scrisse un articolo per l’Acta Crystallographica intitolato “Interpretazione dei diagrammi diffusi a raggi X dal carbonio”. Alle sue conoscenze, quindi, aggiunse gli approfondimenti sul carbonio effettuati negli anni precedenti.
A Londra, entrò nel King’s College per lavorare ad un nuovo progetto: l’applicazione della diffrazione dei raggi X sulle proteine in soluzione. Finì poi per far parte del gruppo di ricercatori incaricati di analizzare la struttura delle fibre biologiche del DNA: componenti principali di cromosomi e geni. In un clima sfavorevole di pressante competizione e rivalità, Franklin dovette lavorare insieme al collega Maurice Wilkins.
Grazie al duro lavoro, la scienziata scoprì una tecnica che permetteva di fotografare, attraverso i raggi X, i singoli frammenti di DNA dei materiali viventi.
La foto 51 ed il mancato Nobel
La partecipazione al congresso di Stoccolma spronarono la cristallografa. Qui Pauling riferì i suoi approfondimenti riguardanti l’alfa elica, ovvero la struttura più importante presente nelle proteine. Franklin continuò a lavorare sulla base di un principio: la struttura dei geni può essere osservata sulla materia cristallizzata grazie al perfetto ordine delle molecole che la costituiscono. Produsse immagini via via più nitide del DNA per scoprire che possiede due figure: forma B (lunga fibra sottile) e forma A (aspetto successivo all’asciugatura).
L’atmosfera in laboratorio si fece sempre più tesa. Lo studio della forma B a spirale venne affidato a Wilkins e questo, all’insaputa della scienziata, passò informazioni specifiche agli scienziati Francis Crick e James Watson.
Nonostante ciò, nel 1952 Franklin riuscì a scattare la famosa Foto 51: la fotografia più nitida del DNA che mostra la sua struttura ad elica.

A causa del suo trasferimento presso il Birkbeck College, Franklin passò in secondo piano ed a ricevere i meriti della sua scoperta fu il collega Wilkins. Fu proprio il rivale che, ancora una volta, consegnò informazioni importanti e le foto del DNA a Watson. Fu così che gli studi della cristallografa alimentarono le ipotesi formulate successivamente dagli scienziati Crick e Watson. Questi pubblicarono due articoli su Nature Articles, posizionati prima di quello scritto da Franklin. Per questo motivo, la scoperta e le riflessioni da lei proposte sembrarono solo un contributo a sostegno della tesi dei due scienziati.
Premio Nobel “rubato”
Nel 1962 Wilkins, Watson e Crick ricevettero il premio Nobel per la scoperta della struttura a doppia elica del DNA, dopo che Franklin era già morta nel 1958.
La scienziata non ha mai avuto come obiettivo riconoscimenti ed onorificenze, il suo successo riecheggia nella storia della fisica chimica anche senza il bisogno di premi. Nonostante ciò, è bene ricordare cosa l’essere umano è stato in grado di fare, trasformando la scienza in una corsa all’uomo che arriva per primo. “Uomo”, sì, perché l’odio che Watson provava nei confronti di Franklin testimonia l’assurdo radicamento del maschilismo nella società. Nel suo libro “La doppia elica”, lo scienziato ricorda con toni scherzosi il furto effettuato e descrive ingiustamente Rosalind in maniera umiliante.
Laura Francesca Iacob
“Rosalind Franklin: la foto 51 ed il mancato Nobel”