Che cos’è e cosa rappresenta il capitale umano in economia? Se ne sente parlare spesso, talvolta con significati fuorvianti o inappropriati, per questa ragione ho deciso di spiegarne in maniera chiara e concisa il reale valore etimologico.
Cos’è il capitale umano?
Il capitale umano è un bene immateriale o una qualità, abilità o competenza non quotata nel bilancio di una società. Può essere classificato come il valore economico dell’esperienza e delle capacità di un lavoratore. Ciò include risorse come istruzione, formazione, intelligenza, competenze, salute e altre cose apprezzate dai datori di lavoro come lealtà e puntualità.
Il concetto di capitale umano riconosce che non tutto il lavoro è uguale. Ed i datori di lavoro possono migliorare la qualità di quel capitale investendo nei dipendenti. Per questa ragione l’istruzione, l’esperienza e le capacità dei dipendenti hanno tutte un valore economico per le società private e per l’economia nel suo complesso.
Il capitale umano è importante perché risulta fondamentale per aumentare la produttività e di conseguenza la redditività di un’azienda.
Cosa rappresenta il capitale umano?
Si dice spesso che un’organizzazione sia valida tanto quanto il suo personale. I direttori, i dipendenti e i leader che costituiscono il capitale umano di un’organizzazione sono sotto ogni punto di vista fondamentali per il suo successo.
Il capitale umano è in genere gestito dal dipartimento delle risorse umane (HR in inglese, human resources) di un’organizzazione. Questo dipartimento supervisiona l’acquisizione, la gestione e l’ottimizzazione della forza lavoro. Le sue altre mansioni includono pianificazione e organizzazione della forza lavoro, reclutamento, formazione e sviluppo dei dipendenti, reportistica e analisi.
Il capitale umano tende a migrare, soprattutto nelle economie globali. Ecco perché c’è spesso un passaggio da aree in via di sviluppo o aree rurali a aree più sviluppate e urbane. Alcuni economisti l’hanno definita una fuga di cervelli, rendendo i luoghi più poveri più poveri e i luoghi più ricchi più ricchi.
Calcolo del rendimento in rapporto al capitale umano
Poiché il capitale umano si basa sull’insegnamento di competenze e conoscenze ai dipendenti attraverso l’istruzione, gli investimenti in capitale umano possono essere facilmente quantificati. I responsabili delle risorse umane possono calcolare i profitti totali prima e dopo aver effettuato qualsiasi investimento. Qualsiasi ritorno sull’investimento (ROI) del capitale umano può essere calcolato dividendo i profitti totali dell’azienda per i suoi investimenti complessivi in capitale umano.
Ad esempio, se la Società X investe $ 2 milioni nel suo capitale umano e ha un profitto totale di $ 15 milioni, i manager possono confrontare il ROI del suo capitale umano anno su anno (YOY, year on year) per monitorare come l’andamento dei profitti e verificare se abbia o meno una relazione con gli investimenti in capitale umano.
Capitale umano e crescita economica
Esiste una forte relazione tra capitale umano e crescita economica. Poiché le persone dispongono di una serie diversificata di competenze e conoscenze, il capitale umano può certamente contribuire nel rilancio di un’economia.
Alcuni governi riconoscono che la relazione tra capitale umano ed economia sussiste e quindi forniscono un’istruzione superiore a costi minimi o nulli. Le persone che partecipano alla forza lavoro che hanno un’istruzione superiore spesso avranno stipendi più alti, il che significa che saranno in grado di spendere di più. Altri governi, manifestando una certa ristrettezza ideologica, non ne comprendono il valore e debbono perciò convivere con una forza lavoro di bassissima qualità. Pressochè non istruita e inabile a svolgere qualsiasi mansione complessa.
Il capitale umano si deprezza?
Come ogni altra cosa, il capitale umano non è immune al deprezzamento. Questo viene spesso misurato tenendo conto dei salari o della capacità di rimanere nel mondo del lavoro. I modi più comuni in cui il capitale umano può deprezzarsi sono la disoccupazione, gli infortuni, il declino mentale o l’incapacità di stare al passo con l’innovazione.
Considera un dipendente con competenze specialistiche. Se attraversa un lungo periodo di disoccupazione, potrebbe non essere in grado di mantenere quei livelli di specializzazione. Questo perché le sue capacità potrebbero non essere più richieste quando finalmente potrà essere reintegrato al suo impiego.
Allo stesso modo, il capitale umano di qualcuno può deprezzarsi se non può o non vuole adottare nuove tecnologie o tecniche. Al contrario, lo farà il capitale umano di chi li adotta.
Il capitale umano nella storia
La nascita del concetto di capitale umano può essere fatta risalire al XVIII secolo. Adam Smith lo ha infatti citato nel suo libro “An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations”, in cui ha descritto la ricchezza, la conoscenza, la formazione, i talenti e le esperienze di una nazione. Smith suggerisce che il miglioramento del capitale umano attraverso la formazione e l’istruzione porta alla costituzione di un’impresa più redditizia, che non può che avere ulteriori conseguenze positive per il tessuto sociale. Ovvero, in conclusione, potremmo parlare di una duplice vittoria.
In tempi più recenti, il termine è stato utilizzato per descrivere la manodopera necessaria per produrre manufatti. Nelle teorie economiche di fine anni ’60, invece, diversi economisti tra cui Gary Becker e Theodore Schultz, hanno utilizzato il termine per riflettere il valore delle capacità umane.
Schultz credeva che il capitale umano fosse come una qualsiasi altra forma di capitale utile per migliorare la qualità e il livello di produzione. Ciò a patto che si dispongano continui e costanti investimenti nell’istruzione, nella formazione e nella specializzazione dei dipendenti di un’organizzazione.
Tuttavia non tutti gli economisti concordano con tale concezione. Secondo l’economista di Harvard Richard Freeman, il capitale umano è da intendersi come un segnale di talento e capacità. Affinché un’impresa diventi davvero produttiva, ha affermato che è necessario formare e motivare i propri dipendenti, nonché investire in beni strumentali. La sua conclusione è stata che il capitale umano non era un fattore di produzione. Piuttosto un elemento contingente, espressione della validità di un’azienda e non qualcosa di strutturale.
Paolo Castellani
“Che cos’è e cosa rappresenta il capitale umano in economia?”
Per approfondire altri concetti economici: Glossario economico